25 Marzo 2014

Il Futuro è aldilà della lamentela

Secondo appuntamento de "Il Bibliotecario" - Il focus di Antonio De Robbio sul blog di NapolinVespa.

Se ci si guarda in giro e si “naviga a vista” nel mare magnum del web, la prima cosa che salta agli occhi – in un social net come Facebook – è la nostalgia unita alla pochezza. Ci sono, infatti, migliaia di pagine sulle meraviglie italiane di tutte le Regioni ma, con eccezione di pochissime, tali pagine non fanno che parlare del “bel tempo andato”, di come si stava bene prima, eccetera.
Ormai il web, ed i social net in particolare, si distinguono per 2 sfumature ben precise: le pagine di quelli che vogliono cambiare il mondo e quelle di coloro che vogliono raccontare, sì, ma al passato. Le prime, sono pagine di complotti, qualunquismi celati da grandi discorsi, ricettacoli di parole manipolate e manipolabili come femminicidio, legalità, omofobia, “fare le riforme”, essere contro l’Euro eccetera. Gli ingenui estensori di queste pagine non si accorgono di essere manipolati e manipolatori loro stessi – pur proponendo argomenti egregi.
Poi ci sono i nostalgici (da nostalgia  - parola composta dal greco νόστος (ritorno) e άλγος (dolore):  dolore del ritorno). Per costoro tutto, ma proprio tutto era meglio prima. Ingenuissimi più dei “rivoltosi”, costoro ignorano, ad esempio, le condizioni igienico-sanitarie delle città, dal 500 al 900 inoltrato!
Cosa c’entra tutto ciò con Napoli? Io credo che c’entri! E non solo con Napoli ma con L’Italia tutta. Non c’è un solo discorso, in questo Paese, che affronti la bellezza del Futuro, la bellezza di avere un Progetto. Ogni idea è castrata, ab origine, o dalle lamentele dei “rivoltosi” (depressi) oppure da quelle dei nostalgici (esaltati). Un po’ di buonsenso?  E Napoli non si sottrae a questo nefasto sport nazionale per afflitti.

E’, insomma, una lamentela continua… invece di smetterla e di darci seriamente da fare. Come? Ma già finendola di fare i (falsi) paladini quando non è il caso. Guardiamo negli occhi questa città sensuale e finiamola di credere che un’altra sia migliore di questa. Oltre tutto, molti fanno l’errore grossolano (ed in malafede) di confrontare Napoli con, chessò, una cittadina di 100.001 abitanti. Non è possibile confrontare una metropoli tentacolare con un grazioso, noioso, centro di provincia. E questo complesso di inferiorità, figlio del post-Unità, avvolge sia i borghesi che il popolo. Invece, impossessiamoci del Futuro anche rischiando! Non si può far un passo, in questo sfortunato Paese che è l’Italia, senza incorrere negli strali di un moralista da 4 soldi che frena e Progresso e Sviluppo. La creatività, il rischio, persino una dose di “malcostume”, sono concetti legati al Futuro, al Progetto del Futuro! Ho come l’impressione che costoro (nostalgici e rivoltosi), essendo entrati finalmente nella Storia… non vogliono perdere i privilegi acquisiti! Altro che uguaglianza e legalità! E’ moralismo che puzza di morte il loro!

Infatti, parafrasando malamente Croce: non possiamo dirci che lamentosi! E noiosi. Rarissimamente si riesce a farsi un giro senza il solito incolto (magari laureatissimo) che, chessò, in Piazza S. Gaetano, si lamenta perché c’è la monnezza. Non che sbagli a sottolineare la sporcizia, sbaglia nel dirlo senza poi agire con un Progetto Futuro. Il massimo che fa – in buonafede? – è creare un Comitato e scrivere su un social net tutta la propria indignazione e maledire di stare a Napoli piuttosto che a Piacenza, per esempio. Poi… non fa più, nulla… il lamentoso. Non una sola idea del Futuro, non un solo Progetto. Allora, spesso, attacca con la tiritera che i “politici” sono ladri… il sindaco non serve… eccetera. I soliti luoghi comuni che oggi sono merce sia perchè Facebook è quotato in Borsa, sia perché la TV deve vendere prodotti.

Sì, ma cosa è un Progetto Futuro? Per Napoli un Progetto Futuro è “qualcosa” che non sia mai stato fatto, un salto nel vuoto con coraggio, una innovazione ab origine. Non si tratta di “restaurare” il già esistente ma di inventare, inventare, inventare. Esempi pazzoidi tutti da discutere: chiudere l’intera Napoli al traffico… ma costruendo vie sotterranee come sul Lungosenna. Ancora pazzia (tutta da discutere): prendere un transatlantico dismesso, piazzarlo verso Mergellina e farci sopra un “qualcosa” di turistico galleggiante, unico al mondo. Naturalmente le mie sono soltanto illazioni, scemenze, provocazioni. Ma io credo che il Futuro è al di là della lamentela. E la lamentela , anche quando è giusta, è sempre manipolata dai Poteri. 

Antonio De Robbio