9 Aprile 2014
Basta essere soltanto audaci...
Tweet"Il Bibliotecario" - Il focus di Antonio De Robbio sul blog di NapolinVespa
A discapito di Napoli e dell’Italia intera (Paese che, nella propria pochezza, non ha nessun problema di differenze!) la malafede svolge sempre un ruolo di primissimo piano. Cosa è la malafede? La malafede è il non voler vedere, il limitarsi a guardare per poi correre a battersi il petto, ognuno dentro la propria conventicola. Ma noi non siamo interessati che all’amore per Napoli, ragion per cui, dopo aver blaterato di non lamentarci… oggi diamo degli esempi “scandalosi”. Dicevo ,la volta scorsa, che Napoli forse avrebbe bisogno di andarsi a prendere i propri modelli all’estero.
Ecco quindi una serie di proposte che, quando sono state da me dette nei salotti, hanno suscitato sdegno. La prima proposta potrebbe riguardare il mercato dell’eroina e degli stupefacenti in genere: si potrebbe fare di Napoli una pizza “pulita” come è stato fatto a Zurigo.
Da swissinfo.ch: All'inizio degli anni 90 le immagini della scena aperta della droga al Platzspitz di Zurigo facevano il giro del mondo. Di fronte a quella miseria, la Svizzera ha optato per una politica sulle droghe socialmente sostenibile, con la distribuzione controllata di eroina. Inizialmente aspramente criticata, questa strategia è poi assurta a modello internazionale. André Seidenberg, che nella sua carriera di medico ha curato circa 3.500 pazienti dipendenti, è stato fra i primi a prestare aiuti di emergenza nell'allora "Needle Park" (parco delle siringhe) e a lanciare appelli per la fornitura di siringhe sterili ai tossicodipendenti. La polizia e la magistratura avevano cercato di risolvere il problema della tossicodipendenza e della vendita di droga con mezzi repressivi, ma ciò non ha funzionato. La repressione lo ha anzi acuito, dice il medico di Zurigo
http://www.swissinfo.ch/ita/societa/Programma_eroina,_una_sorta_di_storia_di_prestigio.html?cid=37742064
Cosa si potrebbe fare a Napoli?
A Napoli si potrebbe, in un solo colpo, controllare e la tossicodipendenza e il mercato legato alla malavita. Dove è lo scandalo? Nel fatto che si vendono stupefacenti? Ma se guardate bene, cari lettori, gli stupefacenti sono un’ennesima merce in un mondo di merce. Punto. Finito. E che non sia un’idea astratta lo prova il successo di Zurigo. Ecco una città da imitare: essa è un intreccio di libertà e regole, di civiltà e controllo. Sì perché un controllo maggiore del territorio non significherebbe repressione, significherebbe, come a Zurigo, controllo del territorio. Più o meno , con l’eroina (ma non solo), accade questo – l’ho visto con i miei occhi. Tu vuoi farti? Bene, io Stato ti metto a disposizione un luogo della città e solo questo, basta bivacchi. Per andarci tu puoi prendere il tram e, senza traumi per nessuno, recarti al posto scelto. Lì troverai medici, assistenti, psicologi…cioè… io Stato che ti procuro e la dose ed il modo per smettere. Io questo l’ho visto nel 1994 e funziona da decenni. Perché non importare questo modello a Napoli? Si controllerebbe anche la malavita. Ma “chi è“ la malavita? Nessuno la conosce se non – illusoriamente – attraverso gli illustri interventi dei Soloni o le facezie giornalistiche. Nessuno si è preso mai la briga di andare a parlare con questa gentaglia! Invece bisognerebbe sdoganarla, facendo loro capire che se io Stato controllo gli stupefacenti tu, industria illegale della droga, cosa altro fai?
Un altro esempio potrebbe essere il territorio. Napoli era (e credo lo sia ancora) piena di acque sotterranee. Si potrebbe trasformare la città in una immensa Zona Termale, dal Carmine a Torregaveta. Impossibile? Non credo, fino ai primi del Novecento la zona del Chiatamone era zona termale. Un esempio? Baden Baden (http://www.baden-baden.de/it/). Partendo da un aggiornato censimento delle acque, Napoli potrebbe riaprirsi al Golfo con un progetto avveniristico: strade sotterranee che collegano l’intera metropoli, metropolitane, gallerie eccetera e, sopra, soltanto la Napoli termale. I capitali? Sono pronto a scandalizzarvi! Potrebbero venire da quegli ex malavitosi che, conosciuti e sdoganati, investirebbero in un progetto di portata internazionale. Oppure da tanti onesti imprenditori che, traendo un profitto sicuro tutto l’anno, porterebbero il loro contributo: immaginate un Marinella, un Campanile…ma anche uno Scaturchio, per esempio, essere parte integrante di una Zona Termale provvista di ogni confort! Il target potrebbe essere un turismo medio, abituato a godere della Bellezza, che scorrazzerebbe per una città liberata. Scandaloso? Non credo. Basta essere soltanto audaci.
Antonio De Robbio
Foto: Naporama.it
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