14 Aprile 2014

Il Miglio d'oro - Perchè andarci?

"Il Bibliotecario" - Il focus di Antonio De Robbio sul blog di NapolinVespa. 

Perché farsi l’ancora splendido Miglio d’Oro - magari accompagnati dagli amici di NapolinVespa Tour - per giungere sino a Torre Annunziata/Oplonti? Non certo per compiacere me che scrivo , piuttosto per avere, in un solo momento, il colpo d’occhio sull’intero golfo. Basta scegliersi la parte che interessa: la superba San Giovanni a Teduccio, la regale Portici, l’intima Ercolano, la lucente Torre del Greco… Queste piccole costellazioni, oggi quartieri ad est della grande metropoli, racchiudono  delle eccellenze che non sono certamente i luoghi comuni che circolano. Il Miglio d’Oro non fu forse, semplificando al massimo, il desiderio di Napoli di diventare più grande?

Sì, ma perché giungere sino a Torre Annunziata/Oplonti? Per sentire dal vivo quello “strano” accento paesano, persino rappato su Youtube? E sia, a condizione di informarsi sulla circostanza che, forse, ha unito lo “strano” accento di Pozzuoli con quello di Oplonti. A me questa storia la raccontò un gentilissimo signore, trovato per caso vicino al Rione Terra, lì a Pozzuoli. Mi disse che, dopo la spaventosa eruzione del 1631, per decreto reale, parte delle  popolazioni colpite fu trasferita a Torre Annunziata. E’ questa una spiegazione sulle biascicate parlate  di Oplonti e di Puteoli, che tanto si somigliano? Forse.  Ma è troppo poco e di poco interesse una cosa del genere. L’intento è arrivare a Torre Oplonti  - chiamiamola così ! – per scoprire qualcosa… Ecco cosa potrebbe interessare. 

Le Terme Vesuviane, romane, antiche, che offrono tutto l’anno un piacevole modo di curarsi e riposarsi. Una litoranea divisa in due parti: una parte più in alto che domina il golfo, una più in basso che si lascia percorrere. Almeno un paio di Chiese: lo Spirito Santo (Carmine) possente, quasi appoggiata su di un brevissimo pendio e la Basilica Pontificia Ave Gratia Plena - Santuario della Madonna della Neve, discreta e ben tenuta. Per credenti e non credenti sarebbe una bella passeggiata.  Aggiungo Oplontis, con la sue ville romane, le pitture ed i triclini e la Fabbrica d’armi. Ah, se poi si volesse fare qualche spesa, ci si potrebbe allungare sino al Pastificio Setaro, in via Mazzini 47. Questo riduttivo elenco per rendervi partecipi di un sogno che faccio da tempo: una “strada” litoranea che da Napoli, attraversando tutti i posti detti prima, giunga sino a Torre Oplonti ed oltre.  

Ma come farla questa “strada”? E perché tra virgolette? Perché sarebbe atipica: si potrebbe, infatti, sfruttare il tracciato della ferrovia, allargandolo leggermente in entrambe le direzioni. Avete mai percorso, in treno, il tratto da Torre Oplonti a Napoli? Panorami magnifici, mare, vicinanza del mare! Perché non approfittarne? L’allargamento potrebbe essere usato come pista ciclabile oppure come percorso per auto elettriche. Il treno, alimentato anche da energia solare, continuerebbe il suo percorso, intervallato da piccole, discrete, fiorite stazioni… oltre quelle già esistenti. L’energia solare potrebbe essere usata per ogni infrastruttura rendendo così  l’intero percorso “solare” oppure “eolico”. Poi, siccome trovo giuste ma esagerate le pretese degli ambientalisti, si potrebbe convertire (e non abbattere, visti i costi proibitivi) ogni obbrobrio che si trova strada facendo. Trasformare “strani” paesaggi in resort, stazioni termali, solarium, luoghi d’incontro, ristoranti o quello che volete. Si potrebbe usare ciò che già esiste per riplasmare l’aria, la terra, l’acqua e il fuoco del territorio. Insomma, creare una “strada” di villeggiatura costellata di arte, di imprese turistiche, di mare. Ecco allora che l’andarsene da Napoli a Torre Oplonti rappresenterebbe  una specie di piacevole viaggio DENTRO una metropoli tentacolare e viva come New York  ma anche produttiva e creativa come certa Grecia.