TripAdvisor è il più grande portale di turismo nel mondo. Piaccia o meno, questa è la realtà e cresce sempre più il numero di persone che decide quale città visitare, dove dormire, dove mangiare ma soprattutto cosa fare proprio sul portale di TripAdvisor, ad oggi insostituibile guida.
Quest'anno sono 4 le storie di successo che TripAdvisor ha scelto di raccontare ed una di queste è ambientata in Italia, precisamente a Napoli ed ha per protagonisti due giovani sposi partenopei che hanno trasformato la loro passione per la Vespa nella più rivoluzionaria idea turistica dando vita al NapolinVespa Tour al cui successo ha senz'altro contribuito TripAdvisor offrendogli la vetrina gratuita che riserva a chiunque lavori nel turismo. 
Un'intuizione che soltanto due "scugnizzi" napoletani potevano avere... Ma non basta l'intuizione; sono necessarie perseveranza, tempismo, capacità di gestire il rischio, professionalità e ovviamente tanta fortuna. Che un colosso mondiale abbia posato il suo sguardo proprio su questa realtà partenopea deve essere motivo di vanto non solo per la città di Napoli ma per l'Italia intera. Un'idea geniale che è riuscita ad andare controcorrente e a lasciarsi alle spalle il generale contesto economico di crisi. Probabilmente, come spesso capita, le grandi idee nascono nei momenti di crisi. In che modo? Affiancando un'icona dell'Italia, simbolo di libertà e spensieratezza al desiderio che un turista ha di conoscere una città in compagnia di un "amico" del posto.
NapolinVespa Tour offre itinerari in Vespa, Fiat 500 vintage e Ape Calessino tra Napoli, Costiera Amalfitana, Sorrento, Pompei, Vesuvio e Campi Flegrei. Ogni tour è curato nei minimi dettagli e prevede pause in cui è possibile degustare i sapori della cucina napoletana. Un'idea allegra, leggera, smart che mette il buon umore da subito anche perchè a bordo di una Vespa ci si lascia alle spalle il caotico traffico urbano.
Napoli visibile in tutto il mondo con un articolo dedicato tradotto nelle oltre 30 lingue previste dal portale di TripAdvisor.
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